Ci ritroviamo agli albori di una nuova Rivoluzione industriale, una nuova era tecnologica che costruisce ed estende l’impatto della digitalizzazione in modi nuovi e imprevisti.
Le tecnologie che ci circondano sono strumenti che possiamo identificare e utilizzare consapevolmente per migliorare le nostre vite? O sono qualcosa di più: potenti oggetti che influenzano la nostra percezione del mondo, cambiano il nostro comportamento e influenzano ciò che significa essere umani?
Vale quindi la pena comprendere esattamente che tipo di cambiamenti stiamo vivendo e come potremmo, collettivamente e individualmente, assicurarci che crei benefici per molti, piuttosto che per pochi.
Che cos’è l’Industria 4.0?
Non vi è alcun dubbio che la tecnologia stia avendo oggi un impatto enorme sulle nostre vite quotidiane, ma la cultura sempre più connessa in cui stiamo vivendo, in maniera analoga, sta avendo un impatto anche sul mondo dell’industria. E’ stato coniato in tal senso il termine Industria 4.0, nome dato alla crescente combinazione di piattaforme e pratiche industriali tradizionali con le più recenti tecnologie intelligenti. Ciò si concentra principalmente sull’uso di implementazioni M2M1 e Internet of Things (IoT)2 su larga scala per fornire una maggiore automazione, una migliore comunicazione e monitoraggio, nonché sull’introduzione di macchine intelligenti in grado di analizzare e diagnosticare problemi senza la necessità dell’intervento umano.
Perché Industria 4.0? Cosa è successo all’Industria 2.0 e 3.0?
L’Industria 4.0 non è né una nuova forma di tecnologia, né un ideale di business, si tratta in realtà di un approccio rinnovato ispirato da nuovi progressi quasi impensabili nel secolo scorso. È stata anche etichettata come “la quarta rivoluzione industriale”, ma cosa significa esattamente?
La prima rivoluzione industriale vide prima la Gran Bretagna, poi il resto della società occidentale, passare dall’agricoltura alla produzione industriale nel XIX secolo. La seconda coprì il periodo dal 1850 alla prima guerra mondiale e iniziò con l’introduzione dell’acciaio, culminando nella prima elettrificazione delle fabbriche e con l’avvento della produzione di massa. Infine, la terza rivoluzione industriale si riferisce al passaggio dalla tecnologia analogica, meccanica ed elettronica alla tecnologia digitale avvenuto dalla fine degli anni ’50 alla fine degli anni ’70 del secolo scorso.
La quarta rivoluzione industriale, o Industria 4.0, può essere descritta come l’avvento dei “sistemi cyber-fisici“. Essi implicano capacità completamente nuove per persone e macchine. Sebbene queste capacità dipendano dalle tecnologie e dalle infrastrutture della rivoluzione precedente, la quarta rappresenta un approccio completamente nuovo con il quale la tecnologia viene incorporata nelle società e persino nel nostro corpo. Gli esempi sono vari e includono l’editing del genoma, nuove forme di intelligenza artificiale, materiali innovativi e approcci alla governance che si basano su metodi crittografici come la blockchain.
Le promesse della Quarta rivoluzione industriale
Una delle più grandi promesse della Quarta rivoluzione industriale è il miglioramento della qualità della vita e l’incremento del reddito della popolazione mondiale.
Per noi abitanti del Primo Mondo, che già godiamo di alcuni dei vantaggi di un mondo sempre più connesso, usufruire di nuovi prodotti e servizi, la loro efficienza e comodità, rappresenta sicuramente uno step a cui difficilmente riusciremo ormai a rinunciare. I nostri luoghi di lavoro e le nostre organizzazioni stanno diventando “più smart” ed efficienti man mano che le macchine e gli esseri umani iniziano a lavorare insieme e utilizziamo dispositivi connessi tra di loro per migliorare le nostre catene di fornitura e magazzini. Le tecnologie della Quarta Rivoluzione Industriale potrebbero anche aiutarci a prepararci meglio per i disastri naturali e potenzialmente anche annullare alcuni dei danni causati dalle precedenti rivoluzioni industriali.
Le possibilità di miliardi di persone connesse tramite dispositivi mobili, con una potenza di elaborazione, la capacità di archiviazione e l’accesso alla conoscenza senza precedenti, sono illimitate. E queste possibilità saranno moltiplicate dalle scoperte tecnologiche emergenti in campi come l’intelligenza artificiale, la robotica, l’Internet of Things, i veicoli autonomi, la stampa 3D, la nanotecnologia, la biotecnologia, la scienza dei materiali, lo stoccaggio di energia e il calcolo quantistico.
Le insidie della Quarta rivoluzione industriale
In molte parti del mondo, gli aspetti e gli effetti della Terza Rivoluzione Industriale (e in alcuni anche della Seconda) devono ancora essere sperimentati. Ciò è complicato dal fatto che le nuove tecnologie sono in alcuni casi in grado di “scavalcare” quelle più vecchie. Come hanno evidenziato le Nazioni Unite nel 20133, più persone nel mondo hanno accesso a un telefono cellulare rispetto ai servizi igienici di base. Allo stesso modo, la Quarta Rivoluzione Industriale sta cominciando a emergere nello stesso momento in cui la terza rivoluzione digitale si sta diffondendo e maturando in diversi paesi e organizzazioni.
solo che non è distribuito equamente“
William Gibson
Solitamente, i primi ad adottare una nuova tecnologia sono quelli con più risorse finanziarie e quella tecnologia può catapultare il loro continuo successo, aumentando inevitabilmente i divari economici.
E’ fondamentale in tal senso l’intervento dei governi mondiali nel pianificare e regolamentare adeguatamente le nuove capacità acquisite per mezzo delle nuove tecnologie, in modo da garantire la sicurezza dei propri cittadini. E’ da molti temuto un aumento delle tensioni sociali a seguito dei cambiamenti socioeconomici portati dalla Quarta Rivoluzione Industriale, che potrebbero creare un mercato del lavoro sempre più distinto in posizioni “a bassa competenza / bassa retribuzione” e posizioni ad “alta competenza / alta retribuzione”.
Alcuni lavori diventeranno obsoleti. Inoltre, i cambiamenti potrebbero svilupparsi così rapidamente che anche coloro che sono in anticipo sulla curva in termini di conoscenza e preparazione, potrebbero non essere in grado di tenere il passo con gli effetti a catena dei cambiamenti.
Il malcontento di chi non riuscirà ad adattarsi, può anche essere alimentato dalla pervasività delle tecnologie digitali e dalle dinamiche di condivisione delle informazioni tipiche dei social media. Oltre il 30% della popolazione mondiale utilizza piattaforme di social media per connettersi, apprendere e condividere informazioni. In un mondo ideale, queste interazioni fornirebbero un’opportunità per la comprensione e la coesione interculturale. Tuttavia, esse possono anche creare e diffondere aspettative irrealistiche su ciò che costituisce il successo per un individuo o un gruppo, nonché offrire un opportunità per la diffusione di idee e ideologie estreme.
Le tecnologie emergenti, in particolare nel regno biologico, stanno anche sollevando nuove domande su cosa significhi essere umani. La quarta rivoluzione industriale è la prima in cui gli strumenti della tecnologia possono essere letteralmente incorporati dentro di noi e persino cambiare intenzionalmente chi siamo a livello del nostro corredo genetico. È del tutto prevedibile che entro una generazione saranno disponibili forme di miglioramento umano radicale, innovazioni che rischiano di creare forme totalmente nuove di disuguaglianza e conflitto di classe.
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Una rivoluzione per plasmare il nostro futuro
Gli esseri umani dovranno essere proattivi nel plasmare la tecnologia e il cambiamento da essa generato. Ciò richiede una cooperazione globale e una visione condivisa di come la tecnologia stia rimodellando le nostre vite economiche, sociali, culturali e individuali.
Le aziende dovrebbero investire nella loro infrastruttura tecnica e nella capacità di analisi dei dati. Tutte le aziende devono fare il passo per essere organizzazioni intelligenti e connesse o presto rimarranno indietro rispetto alla concorrenza.
E’ necessario sviluppare leader con le capacità per gestire le varie organizzazioni attraverso questi cambiamenti drammatici. I professionisti, devono abbracciare il cambiamento e renderci conto che ciò che è il nostro lavoro oggi potrebbe essere radicalmente diverso in un futuro non troppo lontano. I nostri sistemi di istruzione e formazione devono adattarsi per preparare meglio le persone alla flessibilità e alle capacità di pensiero critico di cui avranno bisogno nel futuro posto di lavoro.
Nella sua forma più pessimistica e disumanizzata, la Quarta Rivoluzione Industriale può effettivamente avere il potenziale di “robotizzare” l’umanità e quindi privarci del cuore e dell’anima. Ma come complemento alle parti migliori della natura umana – creatività, empatia, amministrazione – può anche elevare l’umanità a una nuova coscienza collettiva e morale basata su un senso comune del destino.
Fonti e approfondimenti
World Economic Forum – What is the fourth industrial revolution?
World Economic Forum – The Fourth Industrial Revolution: what it means, how to respond
MIT Technology Review – The promise of the fourth industrial revolution
Riferimenti:
- Con M2M, acronimo di Machine-to-machine, in generale ci si riferisce a tecnologie e applicazioni di telemetria e telematica che utilizzano le reti wireless.
- Internet of Things (IoT) si riferisce a un sistema di oggetti interconnessi tra loro e connessi a Internet che sono in grado di raccogliere e trasferire dati su una rete wireless senza l’intervento umano.
- Deputy UN chief calls for urgent action to tackle global sanitation crisis