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Il bianco e nero di Nebraska

  • Dario Rinaldi
  • Novembre 26, 2015
  • 3 minute read
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Nebraska, film del 2013 diretto Alexander Payne, racconta la storia di Woody Grant (Bruce Dern), un vecchio padre di famiglia, alcolizzato, convinto di aver vinto un milione di dollari grazie ad un concorso, e del suo viaggio, in compagnia del figlio minore David (Will Forte), con destinazione Lincoln, la capitale del Nebraska, dove crede di poter riscattare il suo premio. E’ uno sguardo crudo e divertente alla famiglia Grant, alla provincia americana, al rapporto padre-figlio, e tutto ciò è reso più risonante dalla magnifica fotografia in bianco e nero di Phedon Papamichael.

“Ho sempre voluto fare un film in bianco e nero. D’altronde ha lasciato il nostro cinema per ragioni commerciali, non certo per motivi artistici, per questa storia modesta e austera il bianco e nero era perfetto”
Alexander Payne

Il film è sempre stato concepito in bianco e nero da Payne e Papamichael – già alla loro terza collaborazione dopo Sideways – In viaggio con Jack e Paradiso amaro (The Descendants) – anche contro il parere iniziale della Paramount, che alla fine ha acconsentito ad una sola condizione: per alcuni mercati sarebbe stata creata una versione a colori. Tutto ciò ha comportato una scelta inevitabile: le riprese con negativo in bianco e nero erano fuori discussione.

“Il bianco e nero elimina la distrazione data dai colori, allo stesso tempo da molto più stile. In modo da dare alla storia una propria realtà, permettendo allo spettatore di focalizzarsi sui personaggi e sulle sensazioni date da quei luoghi”

Phedon Papamichael

Se riprendere in bianco e nero non era possibile, ricrearne il look era l’obiettivo. La scelta della camera è ricaduta su una ARRI ALEXA M, grazie alla sua maggiore sensibilità alle luci basse, accoppiandola a delle lenti Panavision C-Series anamorfiche assemblate negli anni ’70 (circa l’80% del film è stato girato in 40mm, 45mm e 55-mm). Il formato Cinemascope è stato scelto per rendere al meglio i grandi piani del Midwest Americano.

PAPERMOON (1973) DI PETER BOGDANOVICH

Ma mancava ancora un dettaglio.
La grana della pellicola è un artefatto del processo fotochimico ed è assente nelle fotocamere digitali – ma in Nebraska costituisce una caratteristica essenziale del linguaggio figurato. Utilizzando dei film in bianco e nero come riferimento – in particolare il film Paper Moon di Peter Bogdanovich – Papamichael ha ricreato la grana della pellicola, semplicemente… “registrandola” e apponendola sul materiale ottenuto con l’Alexa.

In un’intervista del 2013 all’ICG (International Cinematographer Magazine) Papamichael ha affermato che la scelta del bianco e nero – una rarità per il cinema hollywoodiano – è stata una decisione instintiva, non intellettuale. “Alexander [Payne] ha sempre immaginato Nebraska in bianco e nero, già dalle nostre prime conversazioni, mentre giravamo Sideways” – Papamichael continua – “Sebbene la storia e i paesaggi si prestano al bianco e nero, non abbiamo mai saputo che cosa rispondere quando ci è stato chiesto il perché di questa scelta stilistica. Quando lavoro a dei fotogrammi a casa, alcuni di essi rendono meglio in bianco e nero. Sembra proprio che così siano a proprio agio”.

Fonti e Approfondimenti:

  • How Phedon Papamichael, ASC shot Alexander Payne’s NEBRASKA
  • Creating analog with digital: the beautiful black-and-white cinematography of ‘Nebraska’
  • ICG Magazine – Salt of the hearth 
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

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Dario Rinaldi

Curioso come un bambino e con la presunzione di voler spiegare agli altri come funziona il mondo, conservando l'ingenuità del bambino.

Tags
  • Alexander Payne
  • Bianco e Nero
  • Bruce Dern
  • Cinematografia
  • Phedon Papamichael
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