Ecco una serie di articoli, video e altro materiale da fonti che reputo competenti o interessanti, con un linguaggio comprensibile e non eccessivamente tecnico.
Articoli che ho selezionato in questi giorni per tenermi aggiornato sul Coronavirus e alla sua “Sindrome respiratoria acuta grave da coronavirus 2” (SARS-CoV-2), alcuni sono in inglese, la maggior parte in italiano.
Origine e diffusione
Ricordo che già durante i festeggiamenti di capodanno cominciavano a circolare sui telegiornali e quotidiani nazionali, notizie riguardanti la diffusione di diversi casi di polmonite, conseguenze di un nuovo e sconosciuto virus nella citta di Wuhan, capitale della provincia di Hubei, nella Cina centrale.
Tuttavia credo, come la maggior parte di noi occidentali, ho inizialmente considerato l’evento come molto distante da me o che, al più, avrebbe avuto un’incidenza simile a precedenti epidemie come SARS (2002), Infuenza suina (2009), o MERS (2012), che in Italia hanno avuto un impatto relativamente basso.
La comunità scientifica sembra concordare che la malattia causata dal virus abbia avuto origini zoonotiche, come spiegato nel video seguente.
“Si definisce zoonosi ogni infezione animale trasmissibile agli esseri umani. […] L’AIDS ne è un esempio, le varie versioni dell’influenza pure.
David Quammen – Spillover (2012)
Il primo articolo che ha destato la mia attenzione è un articolo di The Verge del 23 gennaio (nel tempo è stato aggiornato), dove sono date risposte ad alcune domande sul virus che in molti ci siamo ben presto chiesti, come ad esempio:
- quanto è pericoloso il nuovo virus?
- cosa posso fare per proteggere me e gli altri?
- posso viaggiare?
Un’altra fonte di informazione è questo articolo de Il Post con contenuti simili, ma nella nostra lingua madre.
Tutti abbiamo visto almeno una volta in queste settimane la mappa della diffusione del virus nei vari paesi del mondo elaborata da un professore della Johns Hopkins University. Un’altra risorsa per chi è interessato ai numeri di questa pandemia è presente su Worldometer.
Il “paziente 1” e l’emergenza in Italia
In Italia, a gennaio, l’allerta era piuttosto bassa, la prima notizia dell’ingresso del virus nei territori nazionali con la coppia di cinesi ricoverata allo Spallanzani di Roma, ha sicuramente suscitato una prima paura. Si è cercato di fare un primo contact tracing, controllando soprattutto individui di origine cinese o chiunque fosse stato di recente a Wuhan e la sua provincia, il 30 gennaio sono stati bloccati tutti i voli diretti con la Cina.
A fine febbraio la notizia che dà inizio all’emergenza in Italia: un 38enne di Codogno viene ricoverato in gravi condizioni, il tampone effettuato grazie a un’intuizione di un anestesista dà esito positivo al virus. Le successive ricerche del paziente 0 e degli eventuali altri contagi portano poi alla scoperta di più focolai in Lombardia e Veneto, con la conseguente istituzione di più zone rosse (o zone di contenimento).
E’ molto probabile che il virus fosse già diffuso in molte aree del nord Italia già da metà gennaio, e la coincidenza con il picco dell’influenza stagionale e le conseguenti eventuali e correlate polmoniti hanno sicuramente complicato la situazione.
Pandemia
L’11 marzo l’OMS dichiara ufficialmente la COVID-19 pandemia.
Uno degli articoli più interessanti che ho letto è “Perche Agire Ora” di Thomas Pueyo, un longread del 10 marzo con più di 40 milioni di visualizzazioni, tradotto in 30 lingue, dove l’autore analizza diversi grafici e dati in particolare su:
- diffusione del virus nella provincia di Hubei e nel resto del mondo;
- come hanno reagito alcuni paesi paesi dell’est asiatico in confronto a quelli europei e ad alcuni stati federali USA;
- quale sarà la pressione sul sistema sanitario;
- cosa bisognerebbe fare: appiattire la curva (vedi immagine sotto);
- distanziamento sociale e contenimento

Distanziamento sociale: mantenere le persone a casa il più possibile, il più a lungo possibile fino a quando l’epidemia non decresce. Attuato in Italia e in altri paesi europei.
Queste misure richiedono la chiusura di aziende, negozi, trasporti di massa, scuole, l’applicazione di blocchi.
Il contenimento si assicura che tutti i casi siano identificati, controllati e isolati. È quello che stanno facendo efficacemente Singapore, Hong Kong, Giappone o Taiwan.
Questo funziona estremamente bene quando sei preparato e lo fai presto, e non è necessario fermare l’economia per farlo accadere.
Articolo seguente dello stesso autore, qui in una traduzione italiana, è Il Pugno di Ferro e il Balletto, in cui egli riassume la situazione aggiornata al 19 marzo, illustrando le contromisure di alcuni paesi e contestando l’inazione di altri come Gran Bretagna e USA in particolare. [nota: nei giorni seguenti sono state prese azioni anche in UK e in molti stati federali degli USA].
Si parla anche di immunità di gregge, contestandone l’efficacia dato che il virus potrebbe mutare (come il grafico seguente dimostra abbia già fatto).

Lockdown in Italia
L’incremento di nuovi contagi e la sua crescita esponenziale iniziale in Italia, quotidianamente riassunta dalla protezione civile e dall’Istituto Superiore della Sanità, costringono il governo italiano ad allargare la zona rossa a tutta la penisola italiana.
Il 9 marzo, il premier Conte annuncia in una diretta sulla sua pagina Facebook una misura atta a limitare gli spostamenti dei cittadini e la chiusura di tutte le attività non essenziali fino al 25 marzo, limite poi esteso al 3 aprile.
Conclusione
Ho cercato di riassumere il più possibile le mie conoscenze e le mie fonti, nei prossimi articoli sull’argomento vorrei approfondire:
- l’evolversi della situazione in Italia e nel mondo;
- l’aspetto economico della pandemia e delle contromisure atte a contrastarne la diffusione;
- gestione sociale ed economica del post-lockdown;
- cure e vaccino.
Questa è solo la mia versione. Sii curioso, informati, utilizza spirito critico. Commenta pure e condividi l’articolo se lo ritieni utile.

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